Qualche volta lo costringo ad ascoltare la mia musica.
La metto sù che a lui non piace e forse non la capisce
e lo interrogo...
Sai da chi è stata scritta Azzurro?
Azzurro è una delle mie canzoni preferite,
mi capita di canticchiarla nei momenti più improbabili,
mi ricorda mia nonna che canta, con il fazzoletto sui capelli,
le verdure del minestrone sparse sul tavolo, fresche,
la radiolina di mio nonno sul mobile.
Quella di Celentano? risponde
CELENTANO???
Ma no! Azzurro è di Paolo Conte!
Celentano?...continuo boffonchiando incazzata
Ecco senti l'ho giast'appunto qui...
Allora lui, che qualche volta mi guarda e non parla,
mi abbraccia da dietro e ascolta
Ha...c'è anche Sotto le stelle del Jazz
e Sparring Partern...la senti la fisarmonica?
e un Gelato al limon...
libertà e perline colorate, ecco quello che io ti darò,
avrei lasciato tutto per un uomo che mi avesse detto queste parole...

Lui è calmo, ascolta, ma non gli piace,
guarda me e forse cerca di capire quello che ci trovo io,
poi dice solo:
A me piace più la versione cantata da Celentano!
Poi mi bacia e continua:
Andiamo a mangiare qualcosa?
Ogni tanto sono io che lo guardo e non parlo,
abbiamo talmente tante poche cose in comune che
non capisco come lui mi ami tanto,
(sì, vabbè, a parte per le tette grandi!).
Poi lo guardo negli occhi,
sono dolci e limpidi,
tanto limpidi, come l'acqua del mio mare,
che me ne sto distesa sul bagnasciuga, d'estate
e mi lascio cullare dal fluire delle onde, e niente ha importanza.
Neanche che io non sappia di tutti quelli autori che lui legge,
o che Azzurro è di Paolo Conte,
perchè ci sono cose che si imparano.