siamo noi che vogliamo che vada sempre tutto bene?
Quando incontriamo una persona, ci uscimo, la frequentiamo, ci piace, ci innnamoriamo, neghiamo l'evidenza di alcune note stonate perchè questa volta deve essere quella giusta, accettiamo piccoli compromessi per piccole gioie?
Siamo noi che non vogliamo vedere?
A volte reprimiamo le nostre sensazioni per non apparire troppo rompi scatole, sempre quelle a cui non va bene niente.
Il punto è proprio questo,
i problemi non risolti, ignorare alcune situazioni, ti porterà solo ad avere ancora più forte l'impatto con la sensazione di aver perso solo tempo.
Ho urlato forte il mio dolore, che tutti potessero sentire.
Che lui potesse capire.
Ma non ha capito.
Faccio cose che non vorrei per eliminare il dolore che mi attanaglia, per non accettare la sconfitta.
Guerriera agguerrita.
Vorrei deporre le armi del dolore e sprofondare sfinita in un letto di nuvole al chiaro di luna.
Riposare stremata al chiarore delle ombre che si propagano, con il rumore del mare in sottofondo, il sapore del sale, la testa che si stacca come l'interruttore dell'off, ed il domani sarà tutto diverso.
Il colore del cielo, delle strade, fucsia e verde, senza nemmeno una macchiana, bionda e riccia, che parlo una lingua che nemmeno io capisco, che non mi conosce nessuno.
E ricominciare da zero.
Fetale.
Domani il sole sorgerà.
Di nuovo.
Il cielo sarà sempre azzurro.
Io sarò sempre la solita donna che cerca di sopravvivere ad un dolore che è sicura che un giorno svarirà.
Siamo noi che non vogliamo vedere?
A volte reprimiamo le nostre sensazioni per non apparire troppo rompi scatole, sempre quelle a cui non va bene niente.
Il punto è proprio questo,
i problemi non risolti, ignorare alcune situazioni, ti porterà solo ad avere ancora più forte l'impatto con la sensazione di aver perso solo tempo.
Ho urlato forte il mio dolore, che tutti potessero sentire.
Che lui potesse capire.
Ma non ha capito.
Faccio cose che non vorrei per eliminare il dolore che mi attanaglia, per non accettare la sconfitta.
Guerriera agguerrita.
Vorrei deporre le armi del dolore e sprofondare sfinita in un letto di nuvole al chiaro di luna.
Riposare stremata al chiarore delle ombre che si propagano, con il rumore del mare in sottofondo, il sapore del sale, la testa che si stacca come l'interruttore dell'off, ed il domani sarà tutto diverso.
Il colore del cielo, delle strade, fucsia e verde, senza nemmeno una macchiana, bionda e riccia, che parlo una lingua che nemmeno io capisco, che non mi conosce nessuno.
E ricominciare da zero.
Fetale.
Domani il sole sorgerà.
Di nuovo.
Il cielo sarà sempre azzurro.
Io sarò sempre la solita donna che cerca di sopravvivere ad un dolore che è sicura che un giorno svarirà.
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