Che chissà quando mi ricapiterà una estate così lunga...
Finalmente ho acquistato il biglietto del ritorno, ce l'ho fatta.
Ho voglia di tornare, di cominciare a riorganizzare quella che non era più la mia vita, o almeno lo è stata, la mia vita, quella che non è stata...sono io.
E l'io adesso vuole de nuevo riemergere come bulbo dimenticato quando guardi la fioriera ed è spuntato,
quando guardi la fioriera e ti ricordi che era lì, sotto, te lo eri solo scordato.
Vivere qui è diverso, protetta come sono, che non mi si permette di sbagliare,
che mi si ama incondizionatamente mentre sbotto o faccio la stronza,
che il problema è, che quando ti si perdona tutto, il perdono non lo impari,
nemmeno quello per te stessa.
Ma io sono così, vado avanti, stillando gocce di sangue lungo la strada,
per ritrovarne, un giorno, il rosso, e mi puoi riconoscere, perchè sono quella che piange,
anche se non vedi le lacrime.
Che oggi è strano e stavo pesando, che mi sarebbe piaciuto accovacciarmi ai piedi del tuo pianoforte, con le gambe sul petto, per riuscire a capire come si scrive gioco d'azzardo.
E si riprende,
che non sono una persona speciale, adesso lo so,
non sono niente più di qualcuno in mezzo alla folla,
a cui ogni tanto capita di prendersi troppo sul serio,
a cui ogni tanto capita di non riconoscersi riflessa nello specchio,
a cui ogni tanto capita di sentirsi dire:"E' bello fare parte della tua vita", e vabbè,
a cui ogni tanto capita di dover scappare via, nell'illusione che in un altro luogo si può essere diversi o semplicemente se stessi, che scappare non è soluzione, che scappare è solo bisogno e paura di restare.
Ed allora via,
si riparte, andem, che la giostra riapre,
e questa volta ci salto su,
e questa volta non me ne sbatte un cazzo,
di sbagliare o di fare giusto,
che poi alla fine è la stessa cosa.
Poi magari un giorno riuscirò a scrivere di un concerto,
di un giorno che non pensavo,
di un giorno che avevo bevuto,
e di un giorno che...che...è arrivato anche se, diciamo, non avrei voluto.
Nella consapevolezza che ce ne saranno altri, diversi,
ma che comunque fa male, anche se ti sforzi di non pensare.
Ma forse di parole e pensieri se ne sono spesi e sprecati abbastanza...
che nella pragmaticità dell'essere sembra quasi impossibile da concepire.
E non ci si crede quanto è difficile, ancora, ogni tanto...
Porca Troia!
Ho voglia di tornare, di cominciare a riorganizzare quella che non era più la mia vita, o almeno lo è stata, la mia vita, quella che non è stata...sono io.
E l'io adesso vuole de nuevo riemergere come bulbo dimenticato quando guardi la fioriera ed è spuntato,
quando guardi la fioriera e ti ricordi che era lì, sotto, te lo eri solo scordato.
Vivere qui è diverso, protetta come sono, che non mi si permette di sbagliare,
che mi si ama incondizionatamente mentre sbotto o faccio la stronza,
che il problema è, che quando ti si perdona tutto, il perdono non lo impari,
nemmeno quello per te stessa.
Ma io sono così, vado avanti, stillando gocce di sangue lungo la strada,
per ritrovarne, un giorno, il rosso, e mi puoi riconoscere, perchè sono quella che piange,
anche se non vedi le lacrime.
Che oggi è strano e stavo pesando, che mi sarebbe piaciuto accovacciarmi ai piedi del tuo pianoforte, con le gambe sul petto, per riuscire a capire come si scrive gioco d'azzardo.
E si riprende,
che non sono una persona speciale, adesso lo so,
non sono niente più di qualcuno in mezzo alla folla,
a cui ogni tanto capita di prendersi troppo sul serio,
a cui ogni tanto capita di non riconoscersi riflessa nello specchio,
a cui ogni tanto capita di sentirsi dire:"E' bello fare parte della tua vita", e vabbè,
a cui ogni tanto capita di dover scappare via, nell'illusione che in un altro luogo si può essere diversi o semplicemente se stessi, che scappare non è soluzione, che scappare è solo bisogno e paura di restare.
Ed allora via,
si riparte, andem, che la giostra riapre,
e questa volta ci salto su,
e questa volta non me ne sbatte un cazzo,
di sbagliare o di fare giusto,
che poi alla fine è la stessa cosa.
Poi magari un giorno riuscirò a scrivere di un concerto,
di un giorno che non pensavo,
di un giorno che avevo bevuto,
e di un giorno che...che...è arrivato anche se, diciamo, non avrei voluto.
Nella consapevolezza che ce ne saranno altri, diversi,
ma che comunque fa male, anche se ti sforzi di non pensare.
Ma forse di parole e pensieri se ne sono spesi e sprecati abbastanza...
che nella pragmaticità dell'essere sembra quasi impossibile da concepire.
E non ci si crede quanto è difficile, ancora, ogni tanto...
Porca Troia!
3 Comments:
bello.
: )
(grazie per la brambilla!)
Abituati Hidra, alla Brambilla, tra un po' la vedrai ovunque a sentenziare e pontificare come il più scafato degli squali politici nostrani...che poi dicono solo cazzate e non si capisce come statisticamente mai niente di intelligente...Mah!
A.
Una donna fiduciosa
Cazzo se è difficile.
Comunque in tua assenza ha aperto www.deezer.com e anche se non c'è ancora Cosmo Parlato puoi ascoltare Boulevard of broken SONGS di Party Ben...
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