lunedì, maggio 07, 2007

Groviglio di speranze ammassate sul fondo di una scatola in cima ad uno scafale.
Tendi il corpo e prendi la scatola.
Cosa ci sia dentro ti è oscuro.
Soffi via la polvere, l'effetto è stupendo,
i polmoni ringraziano e la sensazione che milioni di

accari e germi si stiano diffondendo dentro di te
ti fa sentire lievemente superiore a tutti quelli
che prendono antistamici per sopravvivere.

Sfili con due mani il coperchio.
Rullini Kodak, scritte giallo su nero, mai sviluppati,
foto di te, bozzetti di cappelli ed abiti,
fogli scritti con una grafia ai più illeggibile,
sorridi al ricordo di chi ti ha sempre detto che hai una grafia da uomo,
sorridi al pensiero di quando volevi scrivere come tutte quelle ragazze
le cui lettere erano rotonde e sinuose e le i avevano il cuoricino sopra,
e tu non ci sei mai riuscita,
le tue lettere erano spigolose, quasi stilizzate
e i cuoricini chissà perchè ti mettevano l'ansia?.

C'è anche una foto in cui hai l'abito della prima comunione,
bianco, lungo, semplice,
in testa porti una coroncina di rose rosa,
sembri una principessa.
Quel giorno il prete ti aveva dato un pensiero da leggere
sull'altare appena ti avesse fatto un cenno, eravate in sei, tu eri l'ultima.
Don A. ti teneva il microfono e tu ti avvicinasti per leggere,
lo guardasti e lui ti fece cenno di andare,
a metà dell'opera la chiesa scoppiò in un boato di risate,
Don A. ne approffittò per prenderti un po' in giro,
raccontando a tutti che fino all'ultimo era indeciso se farti fare o no la comunione,
alla fine disse solo:"Hai visto ce l'hai fatta!"
Tu non ne avevi avuto mai il minimo dubbio, sapevi benissimo
che ce l'aveva con te perchè non capivi perchè i ragazzi potevano stare sull'altare e tu no,
e glielo avevi ripetutamente chiesto, tant'è che lui ti aveva proposto di fare parte del coro.
Hai fatto parte del coro per anni, e cantavi così forte che a volte ti sentivi solo tu, e ti piaceva così tanto che ci andavi sempre in chiesa e alle prove ed in effetti ci andavi soprattutto per cantare,
in chiesa.
Poi, semplicemente, cambiasti casa.
La parrocchia vicina non ti piaceva ed alla fine dopo tentativi di fare parte di gruppi ecclesiastici vari che chi ti conosceva stentava a credere frequentassi e che non rispondevano mai alle tue domande, anzi, in alcuni casi, quando tu parlavi, loro cominciavano a pregare ancora più forte, capisti il perchè certe cose non facevano per te.
Capisti soprattutto che la tua collocazione nel mondo si complicava.
Capisti che dovevi proprio scegliere in che categoria, ordine, genere
stare, altrimenti come facevano a classificarti?
Fu così che cominciasti a chiaderti, quale cazzo è il mio posto nel mondo?
Tentasti allora di fare parte di diversi gruppi,
ma ogni volta le regole ed i principi non ti rispecchiavano.
Una outsider ti dissero, iconoclasta, e ancora, originale,
sopra le righe...strana!
Più cercavi di integrarti e di passare inosservata, meno ci riuscivi.
Poi ti sei rassegnata a non rientrare in una classificazione qualunque
ma di trovare un posto, un modo, anche per te,
ci speri ancora, sì ci speri.
E' l'ultima a morire, gli hai detto,
anche dopo che muori, lei muore dopo...
tu ci speri nell'aldilà?
Non lo so.
Sì che ci speri...
boh
...
non ti amo più...
bene.
Non dici altro?
Non lo sento.
Cosa?
Che non mi ami.
Ovvero?
Lo so che mi ami.E so anche che non vuoi.
Non voglio.
Lo so che soffri.
Non vedo più un futuro con te.
Vai.
E tu?
Tu sei nella mia pelle.
Ci speri?
Eri la tessera mancante del mio puzzle.
No
Forse
Non parli.
Ti saluto.
Provi rammarico.
Tristezza.
...
E' da sempre che ti avrei voluto sentire così,
se lo fossi stato prima non ti avrei mai lasciato

Si è fatta sera.
Richiudi la scatola.
Non svilupperai mai quei rullini,
di quel carnevale a Venezia non hai bisogno di foto.
A quella scatola hai aggiunto un altro pezzo che vale la pena
conservare.
Rimetti al loro posto la scatola.
Un giorno avrai il coraggio di buttarla.

5 Comments:

Blogger inutile donna said...

io non riesco a buttare nulla, per quanto sia doloroso o brutto quello che potrei vedere..
ora mi sorge il dubbio se conservo ancora una scatola con dentro mille sciocchezze che mi ricordano il mio ex ragazzo.. scontrini di quella sera al bar, frammenti di manifesti strappati dai muri fra le lacrime per il ricordo di quei momenti che mai più sarebbero tornati, le foto che a fatica riuscivo a fargli..
e chissà che altro.
se avessi voglia di far ordine guarderei se c'è ancora..
per buttarla. o forse l'ho già fatto, solo il fatto che non me ne ricordi indica che non mi interessano più quei ricordi..
e che la spazzatura è il loro posto naturale..
ci vogliono anni ma a volte riesco a buttare qualcosa..
fa bene.
anche dimenticarsene fa bene, e non interessarsi del fatto se ci sia ancora o meno è un ottimo segno di come si riescano a superare anche le tragedie più nere..
parola di una ex corista di chiesa malvista e presa in giro dal coro perchè stonata come una campana..
ma avevo 7 anni.. un po' di tatto per favore..

7/5/07 21:32  
Anonymous Anonimo said...

io voglio sapere perché tutta la chiesa mentre leggevi è scoppiata a ridere! ;-D

no va be', questo era il commento scemo.
Per quello serio magari ripasso, che in questo bel post ci sono troppe cose che mi toccano corde sensibili.

(vado a prendere l'antistaminico. ETCIU ! ;-) )

8/5/07 00:28  
Blogger Non solo pene said...

Donna: A me è stato sempre detto che non esistono persone stonate...ma solo poco intonate...Magari parlavano per invidia???:)

Su:ci credi che non lo so?...ancora oggi è uno di quei traumi irrisolti!!!ehehehehhhh
Non sarai anche tu schiava degli antistaminici?

8/5/07 13:14  
Anonymous Anonimo said...

schiava no, ma quest'anno forzatamente devota ;-)

8/5/07 16:46  
Blogger inutile donna said...

fidati: stonatissima.. ora al massimo canto qualche coro da stadio..

8/5/07 19:18  

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