martedì, novembre 28, 2006

La prima volta che andai a Roma

Feci un viaggio con mia madre.
Il primo viaggio in aereo.
Ero piccola, e mia madre anche, meno degli anni che ho io adesso.
Arrivammo a Roma. Andammo a trovare il signor F.
Da casa sua si vedeva una fontana bellissima e lui mi spiegò che le persone ci buttavano le monetine ed esprimevano il desiderio di tornare a Roma.
Anch’io lanciai la monetina ed espressi un desiderio, penso per avere un cane.
Il signor F era già vecchio quando io ero piccola.
Passeggiando arrivammo in una grande piazza, affollata e festosa.

Ricordo che era una bellissima giornata, c’era un sole caldo e gentile, era estate.
Chiesi subito che cosa facesse tutta quella gente lì e perché urlassero tutti…
C’erano un sacco di bandiere diverse.
Fu la prima volta che vidi tanta gente tutta insieme.
Dopo la vidi solo a Imola per il jamming festival.
Curiosa e vivace, dovevo assolutamente vedere cosa attirava tanta attenzione
ed erano tutti più alti di me.

C’erano un gruppo di persone che parlavano una strana lingua, mi feci largo in mezzo a loro. Arrivai a delle transenne. Più avanti non si poteva andare.
Di fronte c’erano delle altre transenne ed altra gente che urlava.
Mi sporsi. In lontananza un uomo tutto vestito di bianco.
Mi sporsi ancora.
Lui arrivò sempre più vicino.
Si fermo, lo guardai negli occhi, mi disse:”Ciao! Come ti chiami?”
“A!, io sono A. E tu come ti chiami?”
“Karol” mi disse “E da dove vieni?”
gli risposi orgogliosa da dove venivo.
Lui sorrise mi prese il volto tra le sue grandi mani e mi baciò sulla fronte,
poi se ne andò.
Ricordo che le persone affianco a me cominciarono a dire
“Papa paciato pampina!”
lo ripetevano quasi come fosse stato un evento.
Mia madre a quel punto mi ritrovò.
“Hai parlato col Papa?”
“Con Karol!”gli dissi.
“E cosa ti ha detto?”
“Mi ha dato un bacio sulla fronte!”
Signor F. si mise a ridere e disse:”Bisogna festeggiare, andiamo a pranzo!”


Anni dopo mia madre mi disse che se non fosse stato per il coro dei polacchi non mi avrebbe ritrovato, che era sicura che avessi combinato qualche guaio e che era terrorizzata che potessi dire qualcosa di sconveniente al Papa.

Poco dopo spararono a quel signore tutto vestito di bianco.
E a me dispiacque molto.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

bel post.


PS porca paletta! a bologna ci abita un mio caro amico aretino che pure lui fu preso in braccio dal papa il giorno stesso che gli spararono...
dovreste parlarvi e organizzare una specie di raduno.
santi subito.

28/11/06 15:51  
Blogger Non solo pene said...

Sì sì...SANTA SUBITO!!!!
penso di meritarmelo, dopottutto!!!
ehehehehehehehhhhhh
;-)

28/11/06 15:58  

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