domenica, novembre 19, 2006

Vorrei che, un giorno, i tuoi mostri ballassero coi miei,
un tango argentino o un twist scatenato.
E noi a guardarli e non abbiamo più paure.
Poi un giorno ce ne siamo dimenticati.
Avrei voluto essere pioggia.
Pioggia colorata che cade all'improvviso dal cielo e ti bagna di mille colori.
il tuo sguardo verso l'alto a prendere in pieno tutte quelle gocce.
Ma forse avrei voluto che tu fossi pioggia.
Colorare grigie nebbie di stagione, come hai sempre fatto.
Come quella sera, quando mi tenevi la mano e mi dicevi:
"Non ti preoccupare, ci sono io"
ed hai guidato per due ore senza vedere niente
e quando sei sceso dalla macchina mi hai detto:
"Quella si che era nebbia. Anche io ho avuto paura"
Ti guardo.
I tuoi occhi sono cupi.
Il tuo sorriso si apre per un attimo e si richiude.
Ritorni di nuovo nel tuo mondo schermato.
Non vuoi provare più niente? ma non te lo chiedo.
Non riesci a parlare. Assapori il silenzio delle emozioni come se avessi uno scudo.
Hai sofferto tanto? ma non te lo chiedo
Non mi guardi mai negli occhi. Mi osservarvi quando pensi che non ti veda.
Hai paura di me. Che ti possa ferire di nuovo.
Che possa riaprire squarci ancora aperti.
Mi muovo con garbo cercando di non urtarti.
Io non ho paura. Guardo quello che eravamo noi.
Ma non provo rabbia. Solo una profonda tenerezza.
Ti posso abbracciare? ma non te lo dico
Avrei voluto farti sentire che potevi smettere di trattenere il respiro.
Continuo a parlare di cose che non mi interessano.
Che ti rassicurano.
Sto zitta. Stai zitto.
Non potremmo mai cambiare quello che abbiamo fatto.
Che ci siamo fatti.
Non potremmo mai cambiare noi stessi.
Ma quell''AMORE non finisce.
No. Per me non finisce quella sensazione che mi fa stare male se non ti sento felice.
Al binario 10.
Per me è finito il noi, per sempre.
Ma non finirà mai il TU.
TU, sarai sempre quel TU, come lo sei adesso.
Perchè Amore è essere felice se l'altro è felice.
Con me o senza di me.
Con te o senza di te.
Da lontano.
Perchè possa tornare a sorridere come su quella giostra quando ti sembrava di volare, allargando le braccia senza tenerti, lasciarsi andare, senza paura di cadere,
in alto per poi scendere di nuovo giù,
a terra, e toccando il suolo conservare quell'emozione, ancora.
Guardale in faccia.
Non avere paura.
Dagli un nome.
Non buttare via brandelli di carne per segnare strade che non portano a niente.
Non distruggere quella persona che hai rinchiuso dentro.
Ascolta, non è stato tutto sbagliato. Non hai tutto sbagliato.
Mi dispiace che mi abbia salutato così distante.
Io ti avrei abbracciato forte, per farti sentire che anche se noi non siamo più noi,
TU, sei più importante di noi.
Rifarei tutto, senza cambiare niente di quello che è stato.
Rifarei tutto, dal primo giorno che ti vidi.
Rifarei tutto, anche le lacrime.
Rifarei tutto, per vederti andare via, un'altra volta,
per sbattere ancora più forte quella porta,
per urlare di nuovo tutto il mio dolore.
Perchè niente ci sarebbe potuto essere senza tutto quell'amore.
Un giorno mi abbraccerai,
ed io aspetterò quell'abbraccio per capire che niente è stato sbagliato,
che sei di nuovo felice, e che tutto il male è finito.

Quando, anche tu, sarai capace di perdonarti, di perdonarmi.