I bimbi sono buffi.
E' vero,
ultimamente li guardo di più,
ma non è un desiderio di maternità,
no quello no,
non riuscirei a pensare ad avere un bambino
senza delle basi, non credo ad un bambino procreato sull'onda dell'egoismo, per chissà quale desiderio che scatta senza la giusta inconsapevolezza e ponderazione. Fare un figlio è un qualcosa che non ho mai capito molto bene, soprattutto per la questione della condivisione.
Che la risposta alla domanda:
Ti spaventa di più fare un figlio
o fare un figlio con qualcuno?
Io la sapevo, anche se ho mentito.
Che un figlio si fa in due.
Volenti o nolenti.
No, la questione è un'altra.
Io li guardo questi bimbi che giocano all'albergo a cinque stelle, scimmiottando il mondo degli adulti, che si arrampicano sugli alberi, che portano zaini con delle spade dentro, che dal niente creano spazi complessi e situazioni elaborate che le puoi anche vedere, le puoi vedere, perché una pietra può essere un bicchiere di pompelmo:
in bottiglia o alla spina?
Che il niente non è niente, è un mondo.
e che poi si girano,
quando i padri li chiamano,
salutano e tornano a casa.
Salutano si girano e vanno via,
dissolvendo in un secondo quel mondo creato che torna ad essere pietra.
Ed io li guardo, è vero.
E un po' li invidio.
Come invidio te e quel tuo modo di fare.
Come invidio te ed il tuo sorriso.
Come invidio te e quella naturalezza con cui dici le cose.
E forse il motivo è lo stesso.