giovedì, novembre 30, 2006

Io vorrei solo sapere se, devo tornare a casa,
dopo giorni che faccio le notti a disegnare, mi addormento verso le 4,
mi alzo alle 8 ed alle 9 sono già in ufficio, sono stanca e il mio umore riesce ad
essere vagamente accettabile verso le 19 e solo dopo una bottiglia di birra gelata, che anche d' inverno la birra DEVE essere gelata.
A questo punto, bicchiere in mano e capelli raccolti accendo la tivù, ci vuole coraggio a guardare il tigì in questo stato, ma io non mi tiro indietro e voi, brutte teste vuote,
mi volete far credere che la notizia del giorno è che Silvio è andato a pranzo dalla madre???
Brutti idiodi decerebrati che dovreste andare a zappare, deficenti idioti!, che a furia di leccare il culo di Rossella (o degli altri vostri esigni direttori) non siete più in grado di distinguere la merda dalla cioccolata, voi che monopolizzate la MIA informazione cercando di indirizzare il mio pensiero e le mie azioni, voi che mi fate solo venire voglia di venire lì e darvi solo un mucchio di calci nel culo.
Voi, sì voi,
vi siete minimamente posti il problema che in italia la gente entra in ospedale e non sa se e quando uscirà, ed il tipino di sopra non aveva un cazzo e voi ci avete rotto i coglioni con notizie tendenzionse ed ammiccanti solo perchè ha avuto un capogiro e sabato c'è una manifestazione?
Vi siete minimamente posti il problema che per colpa vostra, a me, che sono una ragazza tenera e sensibile, con le vostre notizie, mi avete fatto andare la birra di traverso?

martedì, novembre 28, 2006

La prima volta che andai a Roma

Feci un viaggio con mia madre.
Il primo viaggio in aereo.
Ero piccola, e mia madre anche, meno degli anni che ho io adesso.
Arrivammo a Roma. Andammo a trovare il signor F.
Da casa sua si vedeva una fontana bellissima e lui mi spiegò che le persone ci buttavano le monetine ed esprimevano il desiderio di tornare a Roma.
Anch’io lanciai la monetina ed espressi un desiderio, penso per avere un cane.
Il signor F era già vecchio quando io ero piccola.
Passeggiando arrivammo in una grande piazza, affollata e festosa.

Ricordo che era una bellissima giornata, c’era un sole caldo e gentile, era estate.
Chiesi subito che cosa facesse tutta quella gente lì e perché urlassero tutti…
C’erano un sacco di bandiere diverse.
Fu la prima volta che vidi tanta gente tutta insieme.
Dopo la vidi solo a Imola per il jamming festival.
Curiosa e vivace, dovevo assolutamente vedere cosa attirava tanta attenzione
ed erano tutti più alti di me.

C’erano un gruppo di persone che parlavano una strana lingua, mi feci largo in mezzo a loro. Arrivai a delle transenne. Più avanti non si poteva andare.
Di fronte c’erano delle altre transenne ed altra gente che urlava.
Mi sporsi. In lontananza un uomo tutto vestito di bianco.
Mi sporsi ancora.
Lui arrivò sempre più vicino.
Si fermo, lo guardai negli occhi, mi disse:”Ciao! Come ti chiami?”
“A!, io sono A. E tu come ti chiami?”
“Karol” mi disse “E da dove vieni?”
gli risposi orgogliosa da dove venivo.
Lui sorrise mi prese il volto tra le sue grandi mani e mi baciò sulla fronte,
poi se ne andò.
Ricordo che le persone affianco a me cominciarono a dire
“Papa paciato pampina!”
lo ripetevano quasi come fosse stato un evento.
Mia madre a quel punto mi ritrovò.
“Hai parlato col Papa?”
“Con Karol!”gli dissi.
“E cosa ti ha detto?”
“Mi ha dato un bacio sulla fronte!”
Signor F. si mise a ridere e disse:”Bisogna festeggiare, andiamo a pranzo!”


Anni dopo mia madre mi disse che se non fosse stato per il coro dei polacchi non mi avrebbe ritrovato, che era sicura che avessi combinato qualche guaio e che era terrorizzata che potessi dire qualcosa di sconveniente al Papa.

Poco dopo spararono a quel signore tutto vestito di bianco.
E a me dispiacque molto.

lunedì, novembre 27, 2006

sì, sì_sì, già, bello, sì, bello, e già, solo questo.

giovedì, novembre 23, 2006

Autoreferenzialità latente...una malattia tanto noisa quanto inevitabile.

Io, in questi ultimi mesi colleziono aggettivi, epiteti, definizioni.
C’è chi vorrebbe che fossi meno impegnata, chi vorrebbe che fossi meno impegnativa,
chi mi definisce iconoclasta solo perché non penso come lui, come gli altri,
chi mi dice che a volte ferisco, mai con intenzione e mai se non mi sento ferita, chi mi definisce sopra le righe, che non rispetto i semafori pedonali, che cammino troppo veloce, che fumo troppo,
che bevo di più, che faccio sempre di testa mia, che non mi accontento,
che dovrei credere nel principe azzurro e in babbo natale ma vorrei solo gli gnomi, che non sono dolce, che dovrei essere meno comprensiva o più comprensiva, che non capisco o capisco troppo, quella che riesce a ridere ai funerali, che la gente reputa stravagante (Massì…tanto lo sai che lei è strana!...sì perché voi siete normali???) che, che, che che che che che…

Niente di queste cose sono vere.
Io, in realtà sono quella che ti ascolta per ore, e lo fa per davvero, che ti chiama quando sa che ne hai bisogno, quella che cerca di capire, e ti dice chiaro e tondo quello che pensa, sempre, che ti direbbe una bugia solo per non ferirti troppo, ma sarebbe una bugia con un fondo di verità, quelle che prende porte in faccia e calci nel culo e pensa che il 50% delle volte se lo sia meritato e l’altro 50% no, quella che cerca di cambiare il suo mondo se non le piace più, anche se sarebbe molto più facile far finta che tutto và bene, quella che non capisce quasi mai le barzellette e quando le racconta non si ricorda mai la fine, quella che pensa che l'indifferenza sia un'arma a doppio taglio, quella che non dà definizioni, ma cerca di chiamare le cose con il loro nome, che guarda le persone in faccia e non abbassa lo sguardo, e se lo fa è perché ha paura di quello che quegli occhi dicono, che loro parlano più di mille parole, più di tutto, quella che chiede scusa quando c’è da farlo, quella che non urla mai se le parli e che urla solo quando non riesce a farsi sentire, ma con pochissime persone, altrimenti sta zitta e non ci pensa più.
Quella che ti ama per un giorno o per la vita, e non pensa mai alle conseguenze.
Che ama e odia poco e quasi mai.
Che cerca di vivere solo come sa e mai come sarebbe più giusto che,
per non ingannarsi, per poter, forse, non avere pentimenti.

Quella che vorrebbe incontrare, un giorno, qualcuno che la chiami semplicemente col suo nome.

mercoledì, novembre 22, 2006

I vignettisti

I vignettisti sono delle persone strane.
Sintetizzano qualunque pensiero in pochi tratti, immagini mai casuali, , ti portano il più delle volte a sganasciarti dalla risate o a sorridere a mezza bocca, a riflettere o a discutere.
A me la categoria vignettisti piace, ammiro il loro modo di essere sintetici, di non prendersi mai sul serio, e di non prendere, quasi mai, niente sul serio, ma soprattutto la loro genialità sta nel far capire subito quello che vogliono dire, senza il minimo dubbio.
Bisognerebbe ricordarselo!
Beati vignettisti...

Lui è Forges

Tanto per fare un esempio

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martedì, novembre 21, 2006

S:"...chi capisce le donne è bravo!" A:"Macchè bravo!...chi capisce le donne...scopa!"

Allora?
Ciao…
Perché parli sottovoce, non sei sola?
Si…sono sola.
E allora puoi palare normalmente che non ti sento?
Sono appena arrivata in albergo…mi ha porto al….
Ci sà fare il ragazzo!…uno dei miei locali preferiti di Milano!In che zona è l’albergo?
Porta Romana…sulla porta della camera c’è scritto che costa 250 a notte!
Ma chè carino...non bada a spese!
Carino?L’albergo lo pago io!!!!
Bè uno che ti porta al… è uno splendido…come minimo paga l’albergo senza nemmeno fartelo notare!
Quindi secondo te paga lui?
Mi gioco una cena…che peraltro ti costerà 250 euro!…eppoi l’ha prenotato lui!
E se non lo fa…come faccio…250 euro...!
Senti domattina, splendida splendente ti presenti dal concierge, chiedi il check_out e se lui ti presenta il conto gli fai un pompino…e ti fai dare il resto di 150…se ti dice che la camera è già pagata, mi sa che ti tocca fare un pompino a lui!
Cretina!...
(Sospetto che alcuni facciano i concierges sperando che un giorno gli capiti questo!)
L’alternativa è calarsi dalla finestra dopo colazione, e domani a lui non gliela dai!
Ma io non gliela do lo stesso a lui…
Senti ma secondo te alle 2 di notte di cosa stiamo parlando?
Ma secondo te faccio la preziosa o mi lascio andare?
(ecco la fatidica domanda!)
Che cazzo di domanda è questa?…ti piace?
(Domanda scontata che porta la decerebrata a spunti di riflessione che non aveva preso in considerazione prima che le venisse posta…)

Un casino!è simpatico…eppoi mi sembra di conoscerlo da sempre…
(ecco…la frase mi_sembra_di_conoscerlo_da_sempre
è quella che le donne dicono prima di conoscere veramente un uomo.
A questo punto sono già fregate!!!)

E se gliela dò eppoi lui sparisce e non si fa più sentire? io mi sto innamorando di lui….
Non l’avevo mica capito sono le tre del mattino e discutiamo,
alla nostra età, se sia giusto o no, andare a letto con uno,
non uno qualsiasi, ma sempre uno!
Che se fosse una scopata non saremo al telefono da un’ora,
e tu non avresti preso un aereo per correre da lui!

Comunque se dopo non si fa più sentire allora ti voleva solo scopare…
E tu non vuoi perdere tempo con uno, di cui ti stai innamorando, che ti vuole solo scopare..vero?
ehm...Tu che faresti?
(domanda tendenziosa che viene in genere fatta per poi rinfacciarti che è colpa tua se è andata male)
Con lui?
No, non con lui!…pensa ad un altro…che faresti?
Dipende da quello che senti, da come succede, da come si comporta lui,
da come vi baciate, annusate, sfiorate,
se non potete sopportare di non toccarvi quando state vicini,
baciarvi e baciarvi, senza parlare, che non c’è bisogno.
Se il cuore comincia a battere a mille solo perché ha detto il tuo nome
Se desideri toccarlo…altrimenti…Ma che ne so io!?

Io domani gliela do…
Ecco lo sapevo.

Tengo a precisare che:

-Ho vinto una cena.
-Non fornisco consulenze gratuite.
-In realtà la camera costava 255 euro.
-E' statisticamente provato che il mio numero alle due di notte è occupato
-Alle tre di notte direi qualsiasi cosa pur di chiudere il telefono.
-
Alla fine la cretina e lo splendido (che poi si è rivelato meno splendido e più splendente) si sono messi pure insieme!!!…veleggiano leggiadri su quell’onda che solo gli innamorati sanno cavalcare. Io mi sorbisco dei racconti che, chiuso il telefono, devo prendere una dose doppia di insulina con limone.
-Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

domenica, novembre 19, 2006

Vorrei che, un giorno, i tuoi mostri ballassero coi miei,
un tango argentino o un twist scatenato.
E noi a guardarli e non abbiamo più paure.
Poi un giorno ce ne siamo dimenticati.
Avrei voluto essere pioggia.
Pioggia colorata che cade all'improvviso dal cielo e ti bagna di mille colori.
il tuo sguardo verso l'alto a prendere in pieno tutte quelle gocce.
Ma forse avrei voluto che tu fossi pioggia.
Colorare grigie nebbie di stagione, come hai sempre fatto.
Come quella sera, quando mi tenevi la mano e mi dicevi:
"Non ti preoccupare, ci sono io"
ed hai guidato per due ore senza vedere niente
e quando sei sceso dalla macchina mi hai detto:
"Quella si che era nebbia. Anche io ho avuto paura"
Ti guardo.
I tuoi occhi sono cupi.
Il tuo sorriso si apre per un attimo e si richiude.
Ritorni di nuovo nel tuo mondo schermato.
Non vuoi provare più niente? ma non te lo chiedo.
Non riesci a parlare. Assapori il silenzio delle emozioni come se avessi uno scudo.
Hai sofferto tanto? ma non te lo chiedo
Non mi guardi mai negli occhi. Mi osservarvi quando pensi che non ti veda.
Hai paura di me. Che ti possa ferire di nuovo.
Che possa riaprire squarci ancora aperti.
Mi muovo con garbo cercando di non urtarti.
Io non ho paura. Guardo quello che eravamo noi.
Ma non provo rabbia. Solo una profonda tenerezza.
Ti posso abbracciare? ma non te lo dico
Avrei voluto farti sentire che potevi smettere di trattenere il respiro.
Continuo a parlare di cose che non mi interessano.
Che ti rassicurano.
Sto zitta. Stai zitto.
Non potremmo mai cambiare quello che abbiamo fatto.
Che ci siamo fatti.
Non potremmo mai cambiare noi stessi.
Ma quell''AMORE non finisce.
No. Per me non finisce quella sensazione che mi fa stare male se non ti sento felice.
Al binario 10.
Per me è finito il noi, per sempre.
Ma non finirà mai il TU.
TU, sarai sempre quel TU, come lo sei adesso.
Perchè Amore è essere felice se l'altro è felice.
Con me o senza di me.
Con te o senza di te.
Da lontano.
Perchè possa tornare a sorridere come su quella giostra quando ti sembrava di volare, allargando le braccia senza tenerti, lasciarsi andare, senza paura di cadere,
in alto per poi scendere di nuovo giù,
a terra, e toccando il suolo conservare quell'emozione, ancora.
Guardale in faccia.
Non avere paura.
Dagli un nome.
Non buttare via brandelli di carne per segnare strade che non portano a niente.
Non distruggere quella persona che hai rinchiuso dentro.
Ascolta, non è stato tutto sbagliato. Non hai tutto sbagliato.
Mi dispiace che mi abbia salutato così distante.
Io ti avrei abbracciato forte, per farti sentire che anche se noi non siamo più noi,
TU, sei più importante di noi.
Rifarei tutto, senza cambiare niente di quello che è stato.
Rifarei tutto, dal primo giorno che ti vidi.
Rifarei tutto, anche le lacrime.
Rifarei tutto, per vederti andare via, un'altra volta,
per sbattere ancora più forte quella porta,
per urlare di nuovo tutto il mio dolore.
Perchè niente ci sarebbe potuto essere senza tutto quell'amore.
Un giorno mi abbraccerai,
ed io aspetterò quell'abbraccio per capire che niente è stato sbagliato,
che sei di nuovo felice, e che tutto il male è finito.

Quando, anche tu, sarai capace di perdonarti, di perdonarmi.

giovedì, novembre 16, 2006

prima e dopo c'è sempre durante



Nicotina groove, radio estensioni, Depre (naturalmente), Aurora sogna (io), disco labirinto l'odore, le strade di Torino....*

Torino , passando per Lodi, perse in autostrada,
'99, a parlare di globalizzazione,
su scale a pioli a progettare soppalchi in casali immersi nel verde,
vino, musica, doccia in case per caso, il Valentino, strade in prospettiva,
piazze bianche come a parigi, sulle panchine in centro, l'alfiere, qualche foto, l'architetto autistico della coldiretti che mi parlava di cose che non conoscevo, e che oltrettutto mi affascinava un sacco e le mie amiche non ci potevano credere!
ma soprattutto Loris, e i suoi concorsi, le sue mail, i suoi viaggi.
jesù...dovrei chiamarlo, che non gli ho mai risposto alla mail.
A volte mi chiedo dove sia finita quella parte di me che...
a volte non mi riconosco.
Questi mesi sono stata talmente sbarellata che ho tirato fuori non proprio il meglio di me.
me ne rendo conto...
Adesso continuo a non dare il meglio di me...
ma almeno cerco di non vedere solo le ombre dietro tutto...



*ok...quest'ultima non è proprio una delle loro ma si abbina alla nebbia e questo è periodo, e a me piace la nebbia.

domenica, novembre 12, 2006

CIOCCOSHOW...La mia volontà si disintegra di fronte al cioccolato di modica all'arancia. Ma solo il tempo di due quadratini.

venerdì, novembre 10, 2006

Cosa fai stasera?











3 inviti per cena e dopocena...

rifiutarli tutti perchè oggi in tivù c'è la Daria?
o
andare a 3 appuntamenti diversi così sei sicura di non annoiarti?

Mah!?


ps...per la legge di Murphy , naturalmente, esci con tutti tranne che
con l'unica persona con cui saresti, anche, eventualmente, forse,
interessata ad uscire.

sè la vì

giovedì, novembre 09, 2006

Il mondo è ricoperto di ovatta. Non sento niente.

Ho talmente tanto sonno arretrato che, a volte, non capisco se sono sveglia o se sto sognando!
E' tutto ovattato...
Mi trascino ormai da settimane nella speranza di crollare.
E non crollo, ho il fisico io,
non crollo...
Che l'unica nota positiva dell'insonnia è che ti permette di leggere un sacco di libri.
(che non ho mai capito se sono insonne perchè mi piace leggere
o mi piace leggere perchè sono insonne?)

(E' possibile avere, nel cassetto dei medicinali, valium, pasaden ed affini, tutti scaduti???)

mercoledì, novembre 08, 2006

M:"Dolce?...hai un'idea distorta di te stessa. Poi con quel coltello in mano..."*


Io prediligo il salato...mangio salato fino allo sfinimento e non mi stomaca mai.
Il dolce mi stomaca, invece.

In questo periodo ho voglia di dolce.




* io sono dolcissima

In primis...e di seguito...che fà parte del vivere...

nel 1998 a Bologna si trovava del fumo stupefacente
il chianti non ha un retrogustro aspro.
Non mi piace parlare a cazzo, io ho bisogno di parlare tanto ed affondo
mi manchi (sì cazzo mi manchi) come la seconda boccia di vino, e vaffanculo (ti stavo per chiamare poi non l'ho fatto perchè mi sono ricordata che non lo devo fare)
tutti amano House ma si farebbero Rowan o Neil (carpe diem)
(House dopo un po' rompe il cazzo)

io spesso vado all'
Hemingway Caffè Latino

martedì, novembre 07, 2006

6-12 novembre

lunedì, novembre 06, 2006

Che differenza c'è tra una persona che inganna, sfrutta, usa gli altri ed una che si è lasciata ingannare, sfruttare, usare?

Che la persona che fà determinate azioni continuerà a farle con il sorriso sulle labbra.
La persona che ha permesso che le venissero fatte certe cose guarderà chiunque sorrida chiedendosi se questa volta si può fidare, ma in generale, non lo farà più.

Al di là dei politici, intendo.
Anche se manifestare contro se stessi lo reputo particolarmente idiota.
Diamogli tempo, NO?

Io riesco a non dormire per molto meno

Io non sono daccordo con l'impiccagione!
Non sarebbe meglio la lapidazione?
oppure non so...se lo sgozzassero con un cappuccio in testa?
ma potremmo assistere in diretta tivù???
Quale differenza c'è tra voi e loro?
Ditemelo, per favore!!!!
Un giorno mi piacerebbe sapere qual'è la vostra idea di democrazia, perchè la mia idea è completamente diversa della vostra!
E c'è anche differenza tra quello che io reputo civiltà ed inciviltà.


Io vorrei solo svegliarmi in un posto migliore, ma io sono la solita illusa romantica.



giovedì, novembre 02, 2006

Diamonds are a girl's best friend

Lunedì.
Partita di calcetto di alcuni amici che partecipano ad un torneo.

Nome alcolico e pancette dietro una palla.

Cogito sul significato dell’aggregazione maschile comparandola a quella femminile. Loro sudano dietro ad un pallone, insultandosi, bestemmiando, facendosi male…noi, lo stesso giorno, ci riuniamo per fare shopping…
torno a casa accendo il picì e comincio a scrivere…
poi, per avversi motivi, invece che scrivere, parlo.
Alle 2, quando chiudo il telefono l’unica cosa che penso è:
”Come cazzo ho fatto ad essere innamorata di un idiota simile???...L’oroscopo dice che i miei problemi di comunicazione dureranno fino a dicembre”

Ed il post và a farsi benedire.
Martedì.

Ricevo mail concernente telefonata di cui sopra.
Non rispondo perché, carissimo, non mi fai nemmeno più incazzare…
che l’incazzo è un sentimento troppo faticoso per sprecarlo con te…sorry.

Comunque, a me sembrava venerdì ed io il venerdì sono sempre felice.

Il mio trucco è stato molto apprezzato, un po’ Darryl Hannah in Blade Runner, ma sul nero.

Mercoledì

Rifletto sul perché un uomo sfoggi il fatto che lavora per una notissima casa di gioielli solo per fare colpo.
(confesso di averlo guardato e di aver visto al posto degli occhi due diamanti, poi due rubini…
ma no erano smeraldi in parure…e per questo non gli ho dato il numero di telefono…)

Oggi

Non so bene il motivo, non va nemmeno particolarmente bene…
Ma io sono felice, continuo a pensare che sia venerdì…
che non è che accadrà qualcosa questo venerdì, ma io sono felice uguale.